Convegno Aisa 2018: differenze tra le versioni

Da Bollettino telematico di filosofia politica & Open Access Italia Wiki.
Jump to navigation Jump to search
Nessun oggetto della modifica
 
(8 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
== Scienza aperta, pubblicità, democrazia ==
== Scienza aperta, pubblicità, democrazia ==


Cagliari, ''8-9 novembre 2018''
Cagliari, 8-9 novembre 2018 - Cittadella dei Musei, aula verde


=== Quattro relatori invitati ===
=== 8 novembre 2018 ===


==== Pietro Greco, ''Scienza, democrazia e mercato'' ====
ore 14 Assemblea dei soci
==== Andrea Cerroni, ''L’europardismo: le politiche europee della conoscenza'' ====
==== Juan Carlos De Martin ====
==== Antonio Scalari, ''“La scienza non è democratica”: un equivoco da superare'' ====
'''Sommario''': <small>Assistiamo da tempo ad accese discussioni su temi scientifici (come i vaccini e gli organismi geneticamente modificati), che coinvolgono esperti e non esperti, scienziati e opinione pubblica. Su diverse questioni sembra che la scienza e la società non siano capaci di intendersi. Molti, anche all'interno della comunità scientifica, sono convinti che la causa di queste incomprensioni vada rintracciata soprattutto in un pregiudizio antiscientifico che sarebbe diffuso nell'opinione pubblica. Secondo questa interpretazione, inoltre, l'ignoranza sarebbe la principale barriera che divide la comunità scientifica dal resto della popolazione. La scienza, sostengono inoltre alcuni, non può essere democratica perché la validità di evidenze, ipotesi, teorie non può essere decisa con un voto e perché solo gli esperti hanno diritto di esprimersi su argomenti scientifici. All'interno di questa discussione, tuttavia, anche il significato delle parole “scienza” e “democrazia” rischia di venire perduto o banalizzato. Inoltre, al di là delle sue interpretazioni letterali, l'affermazione “la scienza non è democratica” contribuisce a promuovere presso l'opinione pubblica un'idea fuorviante e semplicistica delle complesse interazioni che si verificano tra scienza, società, media e istituzioni nelle democrazie moderne. La scienza si trasforma così in una comunità e in un'attività isolate dai processi di partecipazione e costruzione del consenso, anche su questioni che la riguardano direttamente.</small>


'''Abstract''' <small>For some time now, we have been witnessing heated debates on scientific topics (such as vaccines and GMOs) involving scholars and lay people, scientists and public opinion. It seems that science and society are not able to understand each other on several issues. Many, even within the scientific community, blame these misunderstandings on a widespread anti-scientific prejudice. Moreover, according to this interpretation, scientific illiteracy and lack of information are the main barriers between scientific community and the rest of the population. Some also argue that science can not be democratic because the validity of evidences, hypotheses, theories can not be put to vote and because only scientists have the right to take a stance on scientific topics. Within this debate, however, even the meaning of the words "science" and "democracy" is lost or trivialized. Moreover, beyond its literal interpretations, the statement "science is not democratic" helps to promote a misleading and simplistic idea of the complex interactions occurring between science, society, media and institutions in modern democracies. As a result, science turns into a community and a human enterprise isolated from the mechanisms of participation and consensus building, even on issues that directly concern it.</small>
'''ore 15 Micaela Morelli, prorettore alla Ricerca, università degli studi di Cagliari:  ''Saluti  istituzionali'''''


=== Due relatori selezionati da cfp ===
'''ore 15.15 Roberto Caso, presidente AISA, università degli studi di Trento: ''Introduzione'''''


Le presidenze delle sessioni saranno affidate ai membri del consiglio direttivo.
Presiede:


=== Premio tesi laurea e dottorato su scienza aperta ===
'''ore 15.45 Juan Carlos De Martin, Delegato per la Cultura e la Comunicazione, Politecnico di Torino, ''Le permanenti tensioni dell'Università'''
1000    euro    per    la   miglior    tesi    di   dottorato;  500    euro    per    la   migliore    tesi    magistrale. Il    Consiglio    direttivo    nominerà    un   comitato    composto    da    soci    si   occuperà    di   gestire    il    bando.
 
'''ore 16.15 Andrea Cerroni, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli studi di Milano Bicocca, ''L’europardismo: le politiche europee della conoscenza'''''
 
ore 16.45 coffee break
 
Presiede:
 
ore 17.15 Relatore selezionato da consiglio direttivo
 
ore 17.45 Relatore selezionato da consiglio direttivo
 
ore 18.15 Discussione
 
ore 19 Chiusura dei lavori
 
=== 9 novembre 2018  ===
 
Presiede
 
'''ore 9 Pietro Greco, giornalista scientifico,  Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati  (SISSA) di Trieste: Scienza, democrazia e mercato'''
 
'''ore 9.30 Antonio Scalari,  giornalista scientifico, La scienza non è democratica”: un equivoco da superare'''
 
<small>Assistiamo da tempo ad accese discussioni su temi scientifici (come i vaccini e gli organismi geneticamente modificati), che coinvolgono esperti e non esperti, scienziati e opinione pubblica. Su diverse questioni sembra che la scienza e la società non siano capaci di intendersi. Molti, anche all'interno della comunità scientifica, sono convinti che la causa di queste incomprensioni vada rintracciata soprattutto in un pregiudizio antiscientifico che sarebbe diffuso nell'opinione pubblica. Secondo questa interpretazione, inoltre, l'ignoranza sarebbe la principale barriera che divide la comunità scientifica dal resto della popolazione. La scienza, sostengono inoltre alcuni, non può essere democratica perché la validità di evidenze, ipotesi, teorie non può essere decisa con un voto e perché solo gli esperti hanno diritto di esprimersi su argomenti scientifici. All'interno di questa discussione, tuttavia, anche il significato delle parole “scienza” e “democrazia” rischia di venire perduto o banalizzato. Inoltre, al di là delle sue interpretazioni letterali, l'affermazione “la scienza non è democratica” contribuisce a promuovere presso l'opinione pubblica un'idea fuorviante e semplicistica delle complesse interazioni che si verificano tra scienza, società, media e istituzioni nelle democrazie moderne. La scienza si trasforma così in una comunità e in un'attività isolate dai processi di partecipazione e costruzione del consenso, anche su questioni che la riguardano direttamente.</small>
 
<small>For some time now, we have been witnessing heated debates on scientific topics (such as vaccines and GMOs) involving scholars and lay people, scientists and public opinion. It seems that science and society are not able to understand each other on several issues. Many, even within the scientific community, blame these misunderstandings on a widespread anti-scientific prejudice. Moreover, according to this interpretation, scientific illiteracy and lack of information are the main barriers between scientific community and the rest of the population. Some also argue that science can not be democratic because the validity of evidences, hypotheses, theories can not be put to vote and because only scientists have the right to take a stance on scientific topics. Within this debate, however, even the meaning of the words "science" and "democracy" is lost or trivialized. Moreover, beyond its literal interpretations, the statement "science is not democratic" helps to promote a misleading and simplistic idea of the complex interactions occurring between science, society, media and institutions in modern democracies. As a result, science turns into a community and a human enterprise isolated from the mechanisms of participation and consensus building, even on issues that directly concern it.</small>
 
'''ore 10 Paola Galimberti, Responsabile dell'Archivio Istituzionale della Ricerca (Air), università di Milano, ''Risultati dell'indagine su Costi di accesso e disseminazione della conoscenza scientifica'''''
 
 
ore 10.30 coffee break
 
Presiede...
'''
 
ore 11 Tavola rotonda: Costi di accesso e disseminazione della conoscenza scientifica'''
 
'''ore 12  Premiazione per la miglior tesi laurea e dottorato su scienza aperta'''
 
Presentazione di 15 minuti da parte dei vincitori.
 
ore 13
 
'''Conclusione dei lavori'''

Versione attuale delle 21:10, 3 lug 2018

Scienza aperta, pubblicità, democrazia

Cagliari, 8-9 novembre 2018 - Cittadella dei Musei, aula verde

8 novembre 2018

ore 14 Assemblea dei soci

ore 15 Micaela Morelli, prorettore alla Ricerca, università degli studi di Cagliari: Saluti istituzionali

ore 15.15 Roberto Caso, presidente AISA, università degli studi di Trento: Introduzione

Presiede:

ore 15.45 Juan Carlos De Martin, Delegato per la Cultura e la Comunicazione, Politecnico di Torino, Le permanenti tensioni dell'Università

ore 16.15 Andrea Cerroni, Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli studi di Milano Bicocca, L’europardismo: le politiche europee della conoscenza

ore 16.45 coffee break

Presiede:

ore 17.15 Relatore selezionato da consiglio direttivo

ore 17.45 Relatore selezionato da consiglio direttivo

ore 18.15 Discussione

ore 19 Chiusura dei lavori

9 novembre 2018

Presiede

ore 9 Pietro Greco, giornalista scientifico, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste: Scienza, democrazia e mercato

ore 9.30 Antonio Scalari, giornalista scientifico, La scienza non è democratica”: un equivoco da superare

Assistiamo da tempo ad accese discussioni su temi scientifici (come i vaccini e gli organismi geneticamente modificati), che coinvolgono esperti e non esperti, scienziati e opinione pubblica. Su diverse questioni sembra che la scienza e la società non siano capaci di intendersi. Molti, anche all'interno della comunità scientifica, sono convinti che la causa di queste incomprensioni vada rintracciata soprattutto in un pregiudizio antiscientifico che sarebbe diffuso nell'opinione pubblica. Secondo questa interpretazione, inoltre, l'ignoranza sarebbe la principale barriera che divide la comunità scientifica dal resto della popolazione. La scienza, sostengono inoltre alcuni, non può essere democratica perché la validità di evidenze, ipotesi, teorie non può essere decisa con un voto e perché solo gli esperti hanno diritto di esprimersi su argomenti scientifici. All'interno di questa discussione, tuttavia, anche il significato delle parole “scienza” e “democrazia” rischia di venire perduto o banalizzato. Inoltre, al di là delle sue interpretazioni letterali, l'affermazione “la scienza non è democratica” contribuisce a promuovere presso l'opinione pubblica un'idea fuorviante e semplicistica delle complesse interazioni che si verificano tra scienza, società, media e istituzioni nelle democrazie moderne. La scienza si trasforma così in una comunità e in un'attività isolate dai processi di partecipazione e costruzione del consenso, anche su questioni che la riguardano direttamente.

For some time now, we have been witnessing heated debates on scientific topics (such as vaccines and GMOs) involving scholars and lay people, scientists and public opinion. It seems that science and society are not able to understand each other on several issues. Many, even within the scientific community, blame these misunderstandings on a widespread anti-scientific prejudice. Moreover, according to this interpretation, scientific illiteracy and lack of information are the main barriers between scientific community and the rest of the population. Some also argue that science can not be democratic because the validity of evidences, hypotheses, theories can not be put to vote and because only scientists have the right to take a stance on scientific topics. Within this debate, however, even the meaning of the words "science" and "democracy" is lost or trivialized. Moreover, beyond its literal interpretations, the statement "science is not democratic" helps to promote a misleading and simplistic idea of the complex interactions occurring between science, society, media and institutions in modern democracies. As a result, science turns into a community and a human enterprise isolated from the mechanisms of participation and consensus building, even on issues that directly concern it.

ore 10 Paola Galimberti, Responsabile dell'Archivio Istituzionale della Ricerca (Air), università di Milano, Risultati dell'indagine su Costi di accesso e disseminazione della conoscenza scientifica


ore 10.30 coffee break

Presiede...

ore 11 Tavola rotonda: Costi di accesso e disseminazione della conoscenza scientifica

ore 12 Premiazione per la miglior tesi laurea e dottorato su scienza aperta

Presentazione di 15 minuti da parte dei vincitori.

ore 13

Conclusione dei lavori