Richieste SIA
Software libero e piattaforme nazionali
L'amministrazione centrale ha promosso e sostenuto esclusivamente soluzioni proprietarie su piattaforme private in mano a multinazionali il cui business model è il cosiddetto capitalismo della sorveglianza. Questa scelta, forse giustificabile a causa dell'emergenza, ha però conseguenze politiche e culturali gravi - tanto è vero che se ne è discusso anche in Senato - perché, oltre ad affidare il controllo dei nostri dati a multinazionali straniere, comporta anche la rinuncia a sviluppare soluzioni e competenze locali basati su software libero, come ha fatto, per esempio, il Politecnico di Torino.
Privacy
Vorremmo che fosse resa disponibile ai consigli di dipartimento e di corso di studio la parte dei contratti con Microsoft e Google che regola la privacy degli utenti istituzionali (docenti e studenti iscritti all'università di Pisa) e no.
Non ci è chiaro, per esempio, se un esame svolto su MS Teams può aver luogo con la stesso grado di pubblicità e di privacy di un esame in presenza: gli utenti non iscritti all'università di Pisa, se voglio assistere a un esame come pubblico, devono registrarsi come utenti dei servizi Microsoft. In un esame in presenza, entro la capienza dell'aula, il pubblico assiste senza venir identificato e profilato, come vengono profilati gli utenti dei servizi Microsoft detti impropriamente "gratuiti" - cioè pagati in dati personali.