Richieste SIA

Da Bollettino telematico di filosofia politica & Open Access Italia Wiki.
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Software libero e piattaforme nazionali

L'amministrazione centrale ha promosso e sostenuto esclusivamente - per quanto concerne la teledidattica sincrona - soluzioni proprietarie su piattaforme private in mano a multinazionali che traggono buona parte del loro profitto dal modello del cosiddetto capitalismo della sorveglianza. Questa scelta, forse in parte giustificabile in un momento d'emergenza, ha però conseguenze politiche e culturali gravi - tanto è vero che se ne è discusso anche in Senato - perché, oltre ad affidare il controllo dei nostri dati a multinazionali straniere, comporta anche la rinuncia a sviluppare soluzioni e competenze locali basate su software libero, come ha invece fatto, per esempio, il Politecnico di Torino.

La nostra preoccupazione è stata accresciuta dal recentissimo studio dell'European Data Protection Supervisor, riassunto da un articolo sul Corriere della Sera sulle condizioni d'uso dei prodotti e servizi Microsoft per le istituzioni dell'Unione Europea. Secondo questo studio, la Microsoft usa e sposta i dati dei funzionari e dei cittadini europei a sua discrezione, perché, entro un quadro contrattuale mutevole e vago:

Ciò considerato, preferiremmo che l'amministrazione centrale, fuori dall'emergenza, promuovesse l'uso di software libero basato su cloud nazionali, per esempio coordinandosi con gli altri atenei per far uso dei servizi del GARR, ente pubblico senza scopo di lucro.

Se ciò risultasse impossibile o rimanesse alieno alle scelte dell'amministrazione centrale, chiediamo almeno che per le attività istituzionali siano affiancate alle soluzioni proprietarie alternative libere. In particolare chiediamo:

a. di riconoscere la facoltà dei docenti di far uso delle risorse GARR in quanto strumenti istituzionali gratuiti e basati su software libero (Jitsi), che tutelano la privacy e che permettono una pubblicità paragonabile a quella di esami e lezioni in presenza,, includendole fra quanto raccomandato dall'amministrazione;

b. riconoscere come un'opzione che i docenti possono liberamente scegliere la teledidattica asincrona, tramite registrazioni rese disponibili, sotto licenze da loro stabilite, su piattaforme pubbliche, quali Moodle e la Mediateca dell'università di Pisa, e tramite l'organizzazione di ricevimenti collettivi e seminari in sincrono in orari diversi da quello della lezione concordati con gli studenti.

c. aggiornare l'istanza pisana di OwnCloud in modo che i docenti non siano obbligati a far ricorso ai cloud proprietari di Google e Microsoft se non desiderano farlo.

d. rendere disponibili istanze locali di Jitsi o di Big Blue Button

e. rendere disponibile, per l'uso di tutti di docenti, un wiki locale come quello che state leggendo ora.

Privacy

Vorremmo che fosse resa disponibile ai consigli di dipartimento e di corso di studio la parte dei contratti con Microsoft e Google che regola la privacy degli utenti istituzionali (docenti e studenti iscritti all'università di Pisa) e no. In generale, come possiamo pensare che queste multinazionali trattino l'università di Pisa con un rispetto maggiore di quello che riservano alle istituzioni europee?

Non ci è chiaro, per esempio, se un esame svolto su MS Teams può aver luogo con la stesso grado di pubblicità e di privacy di un esame in presenza: gli utenti non iscritti all'università di Pisa, se voglio assistere a un esame come pubblico, devono registrarsi come utenti dei servizi Microsoft. In un esame in presenza, entro la capienza dell'aula, il pubblico assiste senza venir identificato e profilato, come vengono profilati gli utenti dei servizi Microsoft detti impropriamente "gratuiti" - cioè pagati in dati personali.

  1. Per esempio con il Data Protection Addendum Microsoft autorizza se stessa a usare i dati personali per offrire una "personalized user experience" in quanto a suo parere ciò è incluso nella fornitura dei suoi servizi on-line, a dispetto del generale divieto di profilazione. E anzi la definizione di tale fornitura è così vaga da poter includere un'ampia gamma di analisi di dati, fino all'allenamento di sistemi impropriamente detti di "intelligenza artificiale (48-49).