Convegno Aisa: differenze tra le versioni
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L'apertura della scienza - nella discussione, nella pubblicazione e nei dati - non nasce in primo luogo come imposizione istituzionale, bensì entro comunità di conoscenza informali, come [http://btfp.sp.unipi.it/?p=322 norma sociale]. | L'apertura della scienza - nella discussione, nella pubblicazione e nei dati - non nasce in primo luogo come imposizione istituzionale, bensì entro comunità di conoscenza informali, come [http://btfp.sp.unipi.it/?p=322 norma sociale]. | ||
Il movimento per l'accesso aperto ha tuttavia precocemente assunto un carattere istituzionale. Questo, oltre a dei vantaggi, comporta un rischio tanto filosofico quanto politico. In una ricerca sempre più burocratizzata e dipendente da poteri oligopolistici, si rischia che l'apertura sia imposta e percepita come un onere amministrativo, e non come un aspetto essenziale di quell'[http://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.xhtml uso pubblico della ragione] che fa del ricercatore - e di ogni essere umano in grado di ragionare da sé - [http://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s05.xhtml#usopubblicoprivato non un mero un ingranaggio meccanico], bensì qualcuno capace di interrogarsi - individualmente e collettivamente - sul senso del proprio agire. Oppure, più pessimisticamente, l'apertura rischia di non attuarsi affatto, esposta com'è ai criteri e parametri di agende che ormai raramente sono scritte dai ricercatori. | Il movimento per l'accesso aperto ha tuttavia precocemente assunto un carattere istituzionale. Questo, oltre a dei vantaggi, comporta un rischio tanto filosofico quanto politico. In una ricerca sempre più burocratizzata e dipendente da poteri oligopolistici, si rischia che l'apertura sia imposta e percepita come un onere amministrativo, e non come un aspetto essenziale di quell'[http://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s04.xhtml uso pubblico della ragione] che fa del ricercatore - e di ogni essere umano in grado di ragionare da sé - [http://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ar01s05.xhtml#usopubblicoprivato non un mero un ingranaggio meccanico], bensì qualcuno capace di interrogarsi - individualmente e collettivamente - sul senso del proprio agire. Oppure, più pessimisticamente, l'apertura rischia di non attuarsi affatto, esposta com'è ai criteri e parametri di agende che ormai raramente sono scritte dai ricercatori. | ||
Il convegno Aisa si propone di favorire, orizzontalmente, una conversazione fra gli studiosi sul senso del proprio lavoro e uno scambio di esperienze e do strumenti che superi le barriere disciplinare, entro una cornice più ampia, anche internazionale. Siamo consapevoli che le persone e le istituzioni che hanno qualcosa da dire sul nostro tema sono molte di più di quelle che riusciremo a presentare in questo primo appuntamento pisano: ci auguriamo di essere in grado di dare la parola ad altri soci e di costruire o ricostruire un dialogo fra le persone e con le istituzioni più proficuo e più esaustivo nel corso degli incontri successivi, già previsti nei nostri programmi. | Il convegno Aisa si propone di favorire, orizzontalmente, una conversazione fra gli studiosi sul senso del proprio lavoro e uno scambio di esperienze e do strumenti che superi le barriere disciplinare, entro una cornice più ampia, anche internazionale. Siamo consapevoli che le persone e le istituzioni che hanno qualcosa da dire sul nostro tema sono molte di più di quelle che riusciremo a presentare in questo primo appuntamento pisano: ci auguriamo di essere in grado di dare la parola ad altri soci e di costruire o ricostruire un dialogo fra le persone e con le istituzioni più proficuo e più esaustivo nel corso degli incontri successivi, già previsti nei nostri programmi. |
Versione delle 03:54, 23 set 2015
Presentazione del I convegno Aisa
L'apertura della scienza - nella discussione, nella pubblicazione e nei dati - non nasce in primo luogo come imposizione istituzionale, bensì entro comunità di conoscenza informali, come norma sociale.
Il movimento per l'accesso aperto ha tuttavia precocemente assunto un carattere istituzionale. Questo, oltre a dei vantaggi, comporta un rischio tanto filosofico quanto politico. In una ricerca sempre più burocratizzata e dipendente da poteri oligopolistici, si rischia che l'apertura sia imposta e percepita come un onere amministrativo, e non come un aspetto essenziale di quell'uso pubblico della ragione che fa del ricercatore - e di ogni essere umano in grado di ragionare da sé - non un mero un ingranaggio meccanico, bensì qualcuno capace di interrogarsi - individualmente e collettivamente - sul senso del proprio agire. Oppure, più pessimisticamente, l'apertura rischia di non attuarsi affatto, esposta com'è ai criteri e parametri di agende che ormai raramente sono scritte dai ricercatori.
Il convegno Aisa si propone di favorire, orizzontalmente, una conversazione fra gli studiosi sul senso del proprio lavoro e uno scambio di esperienze e do strumenti che superi le barriere disciplinare, entro una cornice più ampia, anche internazionale. Siamo consapevoli che le persone e le istituzioni che hanno qualcosa da dire sul nostro tema sono molte di più di quelle che riusciremo a presentare in questo primo appuntamento pisano: ci auguriamo di essere in grado di dare la parola ad altri soci e di costruire o ricostruire un dialogo fra le persone e con le istituzioni più proficuo e più esaustivo nel corso degli incontri successivi, già previsti nei nostri programmi.