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== Bloccare la sperimentazione e l'innovazione == | == 1. Bloccare la sperimentazione e l'innovazione == | ||
La valutazione della ricerca a livello nazionale è costruita sul passato. Se si usa lo stesso criterio anche localmente, si scoraggia ancor di più la sperimentazione e l'innovazione nell'ambito della pubblicazione scientifica nelle scienze umane e sociali e si ostacolano le esperienze esistenti: in concreto si penalizzerebbero fortemente e ingiustamente il Laboratorio di cultura digitale, che è nato anche per promuovere questa sperimentazione, Pisa University Press e le sue riviste, e il "Bollettino telematico di filosofia politica", che è l'unica rivista pisana che ha [https://doaj.org/search?source=%7B%22query%22%3A%7B%22filtered%22%3A%7B%22filter%22%3A%7B%22bool%22%3A%7B%22must%22%3A%5B%7B%22term%22%3A%7B%22index.has_seal.exact%22%3A%22Yes%22%7D%7D%2C%7B%22term%22%3A%7B%22_type%22%3A%22journal%22%7D%7D%2C%7B%22term%22%3A%7B%22index.country.exact%22%3A%22Italy%22%7D%7D%5D%7D%7D%2C%22query%22%3A%7B%22match_all%22%3A%7B%7D%7D%7D%7D%2C%22from%22%3A0%2C%22size%22%3A10%7D meritato il DOAJ Seal]. Le riviste italiane che hanno ottenuto questo riconoscimento sono 58: buona parte sono edite da Firenze U.P., dall'università di Bologna e da Firenze University Press. Per chi lavora l'università di Pisa? Per | La valutazione della ricerca a livello nazionale è costruita sul passato. Se si usa lo stesso criterio anche localmente, si scoraggia ancor di più la sperimentazione e l'innovazione nell'ambito della pubblicazione scientifica nelle scienze umane e sociali e si ostacolano le esperienze esistenti: in concreto si penalizzerebbero fortemente e ingiustamente il Laboratorio di cultura digitale, che è nato anche per promuovere questa sperimentazione, Pisa University Press e le sue riviste, e il "Bollettino telematico di filosofia politica", che è l'unica rivista pisana che ha [https://doaj.org/search?source=%7B%22query%22%3A%7B%22filtered%22%3A%7B%22filter%22%3A%7B%22bool%22%3A%7B%22must%22%3A%5B%7B%22term%22%3A%7B%22index.has_seal.exact%22%3A%22Yes%22%7D%7D%2C%7B%22term%22%3A%7B%22_type%22%3A%22journal%22%7D%7D%2C%7B%22term%22%3A%7B%22index.country.exact%22%3A%22Italy%22%7D%7D%5D%7D%7D%2C%22query%22%3A%7B%22match_all%22%3A%7B%7D%7D%7D%7D%2C%22from%22%3A0%2C%22size%22%3A10%7D meritato il DOAJ Seal]. Le riviste italiane che hanno ottenuto questo riconoscimento sono 58: buona parte sono edite da Firenze U.P., dall'università di Bologna e da Firenze University Press. Per chi lavora l'università di Pisa? Per gli interessi delle università di Firenze e di Bologna? | ||
== 2 .Aumentare i costi degli abbonamenti alle biblioteche == | |||
Se le università si allineassero alle scelte dell'Anvur nell'ambito dei settori cosiddetti non bibliometrici, questa scelta conferirebbe agli editori dominanti (il Mulino, Angeli, Fabrizio Serra) un potere oligopolistico che solleciterebbe ulteriormente i bilanci delle biblioteche - come è già avvenuto nell'ambito delle riviste scientifiche (si veda [http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0127502 questo studio]), e come sta già avvenendo anche nel nostro settore (ne parla, per esempio, [http://www.claudiogiunta.it/tag/fabrizio-serra/ Claudio Giunta]). Basterebbe informarsi sul bilancio del sistema bibliotecario di ateneo per accorgersi che nel 2001 unipi spendeva circa 3 milioni di euro solo per le riviste, di questi 3 milioni uno andava a Elsevier, oligopolistica i cui margini di profitto sono costantemente al di sopra del 36%. Vogliamo promuovere la ricerca dando agli oligopoli editoriali ulteriori strumenti per danneggiare il nostro bilancio? | |||
== 3. Dare voce in capitolo sulla ricerca pisana a cordate accademiche non pisane == | |||
Come scrive H.F. Moed in ''Citation analysis in research evalution,'' Springer, 2005, p. 147-148, le scienze umane e sociali non hanno un fronte di ricerca comune. | |||
{{Citazione| Science deals with “quantitative, highly ordered, rather certain findings”. Its knowledge is “positive” and of “short term | |||
permanence”. The questions addressed in its research develop rapidly. A scholar in the humanities tends to deal with fundamental questions of | |||
permanent significance, and produces “new wisdom” about them. Whereas in the latter domain of scholarship research tends to be an individual activity, | |||
in the former scientists sharing an intellectual focus are socially organised into groups, interacting at a global level at conferences and through scientific | |||
journals, and constituting the international research front. Close interaction with peers and knowledge about their most recent achievements are essential.}} |
Versione delle 17:15, 31 mag 2017
1. Bloccare la sperimentazione e l'innovazione
La valutazione della ricerca a livello nazionale è costruita sul passato. Se si usa lo stesso criterio anche localmente, si scoraggia ancor di più la sperimentazione e l'innovazione nell'ambito della pubblicazione scientifica nelle scienze umane e sociali e si ostacolano le esperienze esistenti: in concreto si penalizzerebbero fortemente e ingiustamente il Laboratorio di cultura digitale, che è nato anche per promuovere questa sperimentazione, Pisa University Press e le sue riviste, e il "Bollettino telematico di filosofia politica", che è l'unica rivista pisana che ha meritato il DOAJ Seal. Le riviste italiane che hanno ottenuto questo riconoscimento sono 58: buona parte sono edite da Firenze U.P., dall'università di Bologna e da Firenze University Press. Per chi lavora l'università di Pisa? Per gli interessi delle università di Firenze e di Bologna?
2 .Aumentare i costi degli abbonamenti alle biblioteche
Se le università si allineassero alle scelte dell'Anvur nell'ambito dei settori cosiddetti non bibliometrici, questa scelta conferirebbe agli editori dominanti (il Mulino, Angeli, Fabrizio Serra) un potere oligopolistico che solleciterebbe ulteriormente i bilanci delle biblioteche - come è già avvenuto nell'ambito delle riviste scientifiche (si veda questo studio), e come sta già avvenendo anche nel nostro settore (ne parla, per esempio, Claudio Giunta). Basterebbe informarsi sul bilancio del sistema bibliotecario di ateneo per accorgersi che nel 2001 unipi spendeva circa 3 milioni di euro solo per le riviste, di questi 3 milioni uno andava a Elsevier, oligopolistica i cui margini di profitto sono costantemente al di sopra del 36%. Vogliamo promuovere la ricerca dando agli oligopoli editoriali ulteriori strumenti per danneggiare il nostro bilancio?
3. Dare voce in capitolo sulla ricerca pisana a cordate accademiche non pisane
Come scrive H.F. Moed in Citation analysis in research evalution, Springer, 2005, p. 147-148, le scienze umane e sociali non hanno un fronte di ricerca comune.