OA Italia/Un po' di storia
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Perché l’Open Access?
Open Access significa accesso libero e senza barriere al sapere scientifico. Il movimento nasce in ambito accademico come tentativo di dare una risposta alla attuale crisi del modello di comunicazione scientifica. Il fattore catalizzante è stata la diffusione della rete e delle nuove tecnologie informatiche – la «Galassia post-Gutenberg» - che consentono, oltre al semplice accesso al full text e a banche dati ricercabili, infinite possibilità di condivisione del sapere, di lavoro in “collaboratories”, di una comunicazione scientifica aperta al dibattito, come era in origine: in altre parole, permettono di creare un “continuum” nella ricerca.
Alcune tappe fondamentali
Peter Suber ha curato una cronologia completa del movimento.
- [1989-1991]: nascono le prime riviste free on line (Psycoloquy, Postmodern Culture, Surfaces…)
- [1990]: Tim Berners Lee lancia il World Wide Web 1991: nasce arXiv, il primo archivio aperto (Paul Ginsparg)
- [1993]: il CERN lancia il suo server di pre-prints
- [1997]: nasce il progetto SCiELO, Scientific Electronic Library Online, per lo sviluppo dell’editoria scientifica in America Latina
- [1998]: nasce l’editore Open Access BioMedCentral
- [1999]: Open Archives Initiative
- [2000]: creazione dell’archivio PubMedCentral
- [2001]: nasce PLoS, Public Library of Science
- [2002]: Budapest Open Access Initiative (BOAI), il cui manifesto è stato firmato da 4423 persone e 395 enti. Vi si legge una prima definizione di contributo ad accesso aperto e vengono individuate le due vie (autoarchiviazione e pubblicazione in riviste OA)
- [2002]: nasce il progetto Creative Commons per la tutela del copyright in rete
- [2002]: nasce il progetto RoMEO (Rights MEtadata for Open Archiving), che lista le politiche di copyright degli editori sull’autoarchiviazione
- [2003]: Bethesda Statement on Open Access Publishing
- [2003]: ottobre, a Berlino si tiene il convegno Accesso aperto alla conoscenza nelle scienze e nelle discipline umanistiche. Dal Convegno scaturisce la Dichiarazione di Berlino, firmata da 245 enti
- [2003]: World summit on the Information Society (ONU) con una Dichiarazione di principio favorevole all’Open Access, sostenuta dal follow up del 2005 a Tunisi con la Carta degli impegni per la libertà dell'informazione
- [2004]: OECD Declaration on Access to Research Data from Public Founding
- [2004]: IFLA (International Federation of Libraries Associations) Statement on Open Access to scholarly literature and research documentiation
- [2004]: un gruppo di 48 editori non profit lancia il manifesto Washington Principles for free access to science
- [2004]: convegno Gli Atenei italiani per l’Open Access: verso l’accesso aperto alla letteratura di ricerca da cui scaturì la Dichiarazione di Messina
- [2004]: lancio di Google Scholar
- [2004]: nasce PLEIADI, Portale per la Letteratura scientifica Elettronica Italiana su Archivi Aperti e Depositi Istituzionali (CILEA/CASPUR)
- [2005-2006]: un numero sempre crescente di enti di ricerca o di enti di finanziamento stabiliscono politiche che prevedono la pubblicazione Open Access per i risultati delle proprie ricerche (Wellcome Trust, Royal Councils, CERN, Australian Research Council, Deutsche Forschungsgemeinschaft, INSERM…). Il progetto ROARMAP li lista tutti.
- [2006]: convegno Institutional Archives for research: experiences and projects in Open Access, Roma, Istituto Superiore di Sanità * [2007]: la Commissione Europea rilascia la Comunicazione 2007(56) sulla Comunicazione scientifica nell’era digitale: accesso, diffusione e conservazione
- [2007]: convegno Scientific publishing in the research area: access, dissemination and preservation in the digital area, Bruxelles, Commissione Europea. Nel corso del convegno, vengono consegnate al Commissario alla Ricerca Jan Potočnic le oltre 20.000 firme raccolte per la Petition for guaranteed public access to publicly-funded research results
- [2007]: nasce la lista di discussione OA Italia
- [2007]: la Conferenza fra i Rettori di alcune Università Europee tenuta a Liegi il 18 ottobre lancia il progetto EurOpenScholar per una università aperta e interattiva
- [2007]: il Senato degli Stati Uniti d’America vota il sostegno alla politica di Open Access per le ricerche del National Institute of Health, segnando un punto fermo dopo alterne vicende iniziate nel 2004.
- [2008]: il Senato degli Stati Uniti d'America ratifica la politica di Open Access per le ricerche finanziate dal National Institute of Health
- [2008]: Linee guida dell'European Council of Research (ERC) sull'Open Access
- [2008]: l'Istituto Superiore di Sanità adotta una politica Open Access
- [2008]: la Facoltà di Arte e Scienze dell'Università di Harvard adotta una politica Open Access
- [2008]: OECD Recommendation of the Council for Enhanced Access and More Effective Use of Public Sector Information
- [2008]: Progetto pilota dell'Unione Europea per il finanziamento della pubblicazione OA delle ricerche all'interno del 7 programma quadro
La Conferenza di Berlino e il suo seguito
- 2004: Berlin 2 Open Access - Steps Toward Implementation of the Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities, CERN, Ginevra (CH) La Conferenza consegna la prima bozza della Roadmap verso l’Open Access, che fissa alcuni percorsi per l’implementazione dei principi della Dichiarazione di Berlino (che si legge ora nella versione modificata da Berlin3)
- 2005: Berlin 3 Open Access - Progress in Implementing the Berlin Declaration on Open Access to Knowledge in the Sciences and Humanities, Southampton (UK)
- 2006: Berlin 4 Open Access – From promise to practice, Golm (D)
- 2007: Berlin 5 Open Access – From practice to impact: consequences of knowledge dissemination, Padova (I)
- 2008: Berlin 6 Open Access - Changing Scholarly Communication in the Knowledge Society, Dusseldorf (D)
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