Disintossichiamoci: differenze tra le versioni
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[https://www.roars.it/online/agora-o-museo-una-proposta-di-legge-per-laccesso-aperto/ L'università potrebbe pagare il suo debito verso i contribuenti rendendo accessibili a tutti i testi e i dati della ricerca pubblica]. | [https://www.roars.it/online/agora-o-museo-una-proposta-di-legge-per-laccesso-aperto/ L'università potrebbe e dovrebbe pagare il suo debito verso i contribuenti rendendo accessibili a tutti i testi e i dati della ricerca pubblica]. | ||
La valutazione di stato attuale rende difficile farlo perché: | La valutazione di stato attuale rende difficile farlo perché: | ||
# il valore del contenuto è fatto dipendere dal contenitore, vale a dire dalla rivista sanzionata dall'autorità amministrativa che | # il valore del contenuto è fatto dipendere dal contenitore, vale a dire dalla rivista sanzionata dall'autorità amministrativa che "pubblica" i nostri articoli, solitamente ad accesso chiuso, a pagamento, e dai dati citazionali, reperibili in database proprietari (Scopus di Elsevier e Clarivate Analytics) smerciati da multinazionali il cui fine è il lucro; | ||
# la legge italiana vigente sull'open access. risalente al 2013, [https://btfp.sp.unipi.it/it/2018/09/agora-o-museo-una-proposta-di-legge-per-laccesso-aperto/#easy-footnote-9-7727 impone agli enti di ricerca un obbligo teorico, senza sanzioni, e soprattutto non tocca la questione del ''copyright'', | # la legge italiana vigente sull'open access. risalente al 2013, [https://btfp.sp.unipi.it/it/2018/09/agora-o-museo-una-proposta-di-legge-per-laccesso-aperto/#easy-footnote-9-7727 impone agli enti di ricerca un obbligo teorico, senza sanzioni, e soprattutto non tocca la questione del ''copyright'', solitamente ceduto a editori commerciali]. | ||
Per ridare agli autori scientifici italiani la libertà di fare uso pubblico della ragione, basterebbe riconoscer loro un diritto già goduto dai colleghi tedeschi, belgi, olandesi e francesi: [https://aisa.sp.unipi.it/attivita/diritto-di-ripubblicazione-in-ambito-scientifico/novella/ quello di mettere gratuitamente a disposizione del pubblico], dopo un intervallo non superiore a un anno, i loro testi editi. Si tratterebbe dunque di rendersi conto che l'attuale valutazione amministrativa centralizzata è contro il pubblico e di: | Per ridare agli autori scientifici italiani la libertà di fare uso pubblico della ragione, basterebbe riconoscer loro un diritto già goduto dai colleghi tedeschi, belgi, olandesi e francesi: [https://aisa.sp.unipi.it/attivita/diritto-di-ripubblicazione-in-ambito-scientifico/novella/ quello di mettere gratuitamente a disposizione del pubblico], dopo un intervallo non superiore a un anno, i loro testi editi. Si tratterebbe dunque di rendersi conto che l'attuale valutazione amministrativa centralizzata è contro il pubblico e di: | ||
Versione delle 10:46, 23 feb 2020
Scienza aperta: per la libertà dell'uso pubblico della ragione
La valutazione di stato attuale rende difficile farlo perché:
- il valore del contenuto è fatto dipendere dal contenitore, vale a dire dalla rivista sanzionata dall'autorità amministrativa che "pubblica" i nostri articoli, solitamente ad accesso chiuso, a pagamento, e dai dati citazionali, reperibili in database proprietari (Scopus di Elsevier e Clarivate Analytics) smerciati da multinazionali il cui fine è il lucro;
- la legge italiana vigente sull'open access. risalente al 2013, impone agli enti di ricerca un obbligo teorico, senza sanzioni, e soprattutto non tocca la questione del copyright, solitamente ceduto a editori commerciali.
Per ridare agli autori scientifici italiani la libertà di fare uso pubblico della ragione, basterebbe riconoscer loro un diritto già goduto dai colleghi tedeschi, belgi, olandesi e francesi: quello di mettere gratuitamente a disposizione del pubblico, dopo un intervallo non superiore a un anno, i loro testi editi. Si tratterebbe dunque di rendersi conto che l'attuale valutazione amministrativa centralizzata è contro il pubblico e di:
- approvare la proposta di legge Gallo com'è, ora arenata presso la commissione 7 al Senato, forse per la convinzione. poco fondata, che danneggi gli editori italiani
- proporsi di ampliarla in un prossimo futuro, estendendola alle monografie la cui pubblicazione è finanziata dal pubblico e riconoscendo all'autore la libertà di sottoporre il testo a licenze copyleft.
- applicare ai testi presentati nei concorsi la medesima trasparenza che è richiesta per le tesi di dottorato, per le quali, salvo eccezioni, è richiesto il deposito in un archivio pubblico.[1]
- ↑ Buona parte delle università italiane applicano infatti le linee guida stilate dalla Commissione Crui per l'accesso aperto.